Denim Day, tutti in jeans contro la violenza sulle donne

Secondo quanto riportato dall’ “Adnkronos”, il movimento Denim Day è nato 15 anni fa per volontà dell’associazione “Peace Over Violence” di Los Angeles e come risposta  “alla scandalosa sentenza della Corte di Cassazione italiana“, che nel novembre del 1998 annullò la condanna per stupro nei confronti di un quarantacinquenne poiché la vittima, una ragazza di appena diciotto anni, indossava jeans aderenti che secondo il tribunale non sarebbe stato possibile sfilare senza la collaborazione della vittima. Indossare blue jeans aderenti fu un modo delle donne americane per protestare contro il verdetto e, da allora, il Denim Day è diventato una campagna nazionale di informazione e prevenzione contro la violenza sessuale.

No alla violenza, si al cambiamento sociale

Ad appoggiare la manifestazione italiana ci pensa la Guess Foundation Europe, che promuove il cambiamento sociale e crede nella possibilità di vivere in un mondo migliore. “Siamo entusiasti di espandere le attività di Guess Foudation all’Europa e di portare per la prima volta il Denim Day in Italia con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza sulla violenza contro le donne” ha sottolineato Paul Marciano, direttore creativo della multinazionale.

Tra le numerose iniziative della Guess, vi è quella di donare il 10% dei profitti dei jeans venduti alla prima associazione italiana contro la violenza sulle donne, la Di.Re. In occasione del Denim Day, i pantaloni e altri articoli accuratamente selezionati per l’evento saranno disponibili in commercio dal 16 al 29 maggio.