CHANEL Haute Couture 2015 P/E: L’eden del XXI secolo

CHANEL Haute Couture 2015 Printemps-Eté, o forse sarebbe meglio definirlo “L’eden del XXI secolo”, presentato da un Karl Lagerfeld nell’ormai canonica sede del Gran Palais di Parigi, sempre più innovativo, ricercato, sofisticato.
Giochi di colori, forme e ornamenti, origami come gioielli che impreziosiscono, ravvivano e stupiscono.
Un “agriculteur“ parigino d’eccezione apre le danze e le porte del paradiso “chanelliano“, indicando la strada alla creatura mistica che passeggia grintosa sulla passerella candida.

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Primo paradosso geniale che si manifesta, nel delicato, edonistico, ampolloso e fiabesco mondo ricostruito nella collezione Chanel Haute Couture 2015 è il contrastato con il velo nero sugli occhi delle modelle, quasi ad indicarne un’anima ribelle, che sogna di percorrere i marciapiedi di una “one way” di chissà quale grande metropoli e che inciampa nel calore, e nel colore, di una collezione che supera le aspettative, scardina le tradizioni, riempie di emozioni. Tornano ad imporsi sul chanel haute couture 6palcoscenico dell’Alta Moda parigina le forme più classiche ma più innovative di sempre. Maxi giacche e gonne a matita, linee semplici, strutturate nell’iconico tweed o in lana.
La vita che si abbassa e la giacca che si alza. Il tailleur. 2.0 della collezione “ragazza chic-impertinente” che mostra gli addominali. E poi il gioco di contrasti di nuovo, sul finire, in una serie di voluminose gonne, ora in tulle ora in chiffon, immerse in un fiume di fiori coloratissimi ed è tutto un fluttuare paillettes e cristalli, ma anche di organza, seta e taffetà. Ci sono anche le camelie, simbolo indiscusso di una Coco Chanel che vive nei secoli e nei dettagli di ogni capo. Sono proprio loro, i fiori, i veri protagonisti di questa collezione, in varie dimensioni e infinite nuances, come origami, pomposi, eclettici, oserei dire, allegramente sensuali, femminili. Il passo deciso e la musica sostenuta fanno da corollario alla collezione Chanel Haute Couture 2015.

I colori più svariati si susseguono partendo da un arancione shock , blu cobalto, giallo limone, pink, verde acido e il simbolo dell’eterna eleganza, il marchio di famiglia, il black&white che ti aspetti ma che stupisce ad ogni uscita come fosse una storia nuova. Si riscoprono anche le tonalità del crema, nude e rosa pallido a volte smorzati da completi in argento.

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Scenografici e pregiati anche gli accessori, maxi cappelli di paglia avvolti in morbido tulle, iperfemminili e misteriosi che si alternano ad beanie tricot con veletta, impreziositi da punti luce in swarovki, pvc e fluttuanti piume. Niente high heels, la ragazza su le righe di Lagerfeld è anticonformista ed innalzata dalla maestosita di certi capi decide di rimanere coi piedi per terra, solo stivali flat in nappa aderenti dalla punta verniciata e quadrata, comodi, discreti e alternativi nella loro semplicità.
Una sfilata che colpisce esperti e non, che impressiona ed incanta, porta quasi a riflettere sull’immensità della fantasia umana, la ricercatezza e la pregiatezza dei dettagli come dei contorni, la genialità di un uomo che si rinnova ogni volta e che porta alto il nome di un mito senza confronti.
Una primavera/estate sempre più desiderata e agognata, oggi sulle passerelle, domani sui corpi affusolati delle ragazze più chic.

Un filo di rossetto rosso, una morbida treccia e la magia è fatta.

 

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