Collezioni Cruise 2016: Chanel e Louis Vuitton

Con l’estate 2015 alle porte, anzi, in molte case d’Italia già comodamente seduta sul balconcino, cresce la voglia di riscoprirsi, in tutte le accezioni possibili, dall’elogio alla coscia libera alla fame di novità e cambiamento. C’è chi pensa ad un weekend romantico, chi ad una crociera tra amici, chi ad una wild adventure, le opzioni sono tante, ma per essere al passo coi tempi della moda due collezioni sono ormai diventate i comandamenti da seguire per un look impeccabile.

Cospargetevi il corpo con oli profumati, cingetevi il capo di ingombranti foulard, arricchite le vostre scollature con perle dai colori turchini, insomma, tuffatevi senza esitazione nel CANDYdo mondo Chanel.

Dongdaemun Design Plaza, Seul, ha fatto da sfondo ad una delle creazioni più innovative e colorate della casa di moda parigina. Un tripudio di colori, patchwork dai tratti quasi futuristici che si intersecano con il più classico dei capi Chanel: il tailleur.

Tutto ci riporta ai negozi di caramelle che arricchiscono e vivacizzano il paese.

Tweed morbido bicromatico abbinato a bluse giocose e fresche. Righe orizzontali, oblique, verticali, tutte coloratissime su abiti e giacche/kimono della seta più raffinata, morbida e lucente, un mix match che crea giochi di luce che ravvivano, più di quanto non lo sia già, una donna Chanel di per sé irriverente, sognatrice e a tratti un po’ bambina soprattutto quando indossa lunghi chemisier.

Un omaggio alla cultura coreana, ora pop ora folk,  che rende innovativo anche il più antico dei pantaloni, i famosi “palazzo”, reinventandoli in chiave ulta moderna in tessuti spalmati, pelle o vernice.

I costumi da bagno, rigorosamente neri e ricoperti di paillettes sono un po’ il segno distintivo di una perfetta donna Chanel che ama farsi notare non scandendo mai nell’eccesso.

Non poteva mancare un richiamo alle origini della cultura coreana, con il tipico costume da cerimonia: Hanbok, ridefinito e contestualizzato in uno scenario dai lineamenti ludicamente formali. L’abito in realtà è la raffinata composizione di una blusa dallo scollo a V, legata all’altezza del seno ad una gonna lunga dalle linee semplici da una grossa cintura nera in velluto.

Tutta un’altra storia racconta invece la Collezione Cruise di Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton, nella calda Palm Spring.

L’atmosfera è quasi fantastica, fantastica nel senso che sembra essere catapultati in una puntata di Fantaghirò o in uno di quei giochi di ruolo dove tutto sembra realizzato alla luce di regole d’onore e buon gusto.

I colori sono caldi, vengono rispolverate tutte le gradazioni del bianco, avorio, beige, verde salvia, arancio e rosso.

Grandi fibbie di cuoio cingono la vita formando una croce sullo stomaco, creando un gioco di tagli simmetrici tra gonne e top.

Gli abiti austeri e importanti sono arricchiti da piccole mantelline, le gonne sono esclusivamente lunghe, i pantaloni morbidi e semplici. Tutto segue rigorosamente linee verticali, non vi sono volumi  se non a volte le maniche ampie delle camicie. Il taglio in vita è un classico richiamo allo stile d’epoca che cerca di snellire la figura senza stringerne troppo i contorni. Poi il contrasto, forte e imprevedibile delle mini giacche di pelle che fanno intravedere l’anima elegante ma ribelle della donna Vuitton, che riformula le regole delle collezioni Cruise e anarchica mostra le gambe nude grazie a shorts a vita alta dal taglio culotte. Alterna alla seta, al tulle, al crepe e allo chiffon materiali più duri come: velluto, pitone, cocco, nappa e suede.

Una collezione che incanta, forse una delle migliori del giovane stilista, che racconta di una donna sicura e avventuriera che detta legge nei mesi caldi nel mondo del relax ma anche nella vita frenetica una big city.