Electroloom, il guardaroba del futuro sarà in 3d

Addio ago e filo, benvenuti mouse e cursore. Con Electroloom, nel guardaroba del futuro gli abiti non avranno più bisogno di essere tagliati e cuciti, ma .saranno confezionati dal meccanismo delle stampanti 3d. E’ l’alba di una nuova forma di collaborazione tra moda e hi-tech?

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Si chiama elettrofilatura il processo produttivo che permette di trasformare le soluzioni di liquidi in tessuto. Il team di tre ingegneri di San Francisco, Marcus Foley, Aaron Rowley e Joseph White, propone nel proprio progetto la possibilità di creare abiti in poliestere e misto cotone, garantendo flessibilità alla ‘stoffao’ e quindi la possibilità di essere drappeggiata, plissettata e lavorata in modo molto simile agli abiti tradizionali.

Una vera e propria rivoluzione, che, oltre a proporsi come risposta pratica alle richieste di clienti esigenti in cerca di prodotti customizzati, diventerebbe soluzione ideale a problemi etici e ambientali inerenti all’industria della moda e del risparmio energetico, limitando il confezionamento dell’abito a un unico step, senza passare per le fabbriche. Nel dibattito intervengono anche stilisti e professionisti del fashion system. “Non credo proprio che le stampanti in 3D possano sostituire il fatto a mano e l’alta moda, a meno che non si voglia uccidere definitivamente il nostro artigianato – afferma Raffaella Curieluna macchina non può sostituire la manodopera e la creatività.”

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In fase sperimentale da oltre un anno, Electroloom è una tecnologia in divenire che i tre ingegneri provano a portare a termine attraverso il lancio  di una campagna di crowdfunding su Kickstarter.  50.000 dollari il prezzo per mettere in vendita il macchinario, 45.820 i soldi raccolti,  19 i giorni per dare il via alla loro idea.

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