La storia ci ha insegnato che una stretta collaborazione può segnare, per sempre, la vita di un’artista: fu così per Cesare Zavattini e Vittorio De Sica, quando scrissero e diressero i film “Sciuscià” e “Ladri di biciclette“, e altrettanto importante, nel campo della moda, fu il sodalizio tra Christian Dior e Patrick Demarchelier. E’ proprio per celebrare questo legame, consolidato negli anni, che il brand francese ha presentato un libro, intitolato “Dior New Couture“, edito da Rizzoli: attraverso gli scatti fotografici di Demarchelier, è possibile ricostruire la storia di una delle maisons di moda più innovative del ventesimo secolo, fondata dallo stilista di Granville nel 1946. Il volume ripercorre tutte le tappe più importanti, dalle prime creazioni firmate da Monsieur Dior fino a arrivare alle ultime collezioni realizzate da Raf Simons. Attraverso l’obiettivo, Demarchelier non ha fotografato solamente gli abiti che sono stati disegnati in atelier, ma ha reso giustizia a uno stile moderno e senza tempo, una vera e propria fonte d’ispirazione per i giovani talenti del fashion system. In questa raccolta il fotografo ha messo in luce l’innata capacità di Dior di fondere insieme arte e moda: questo concetto traspare nelle ambientazioni scelte per i set fotografici, paesaggi urbani e storici immortalati su pellicola, dove la bellezza regna sovrana e gli spazi vuoti vengono riempiti dalle gestualità delle modelle ritratte.