Stereotipi al maschile, e se Ken fosse omosessuale?

Dina Goldestein Barbie Ken Stereotipi Uomo Donna Società Moderna
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Affrontare un argomento delicato come questo non è mai facile. Molto spesso, per fortuna, vengono lanciati nuovi progetti e idee per abbattere gli stereotipi della società moderna. Che siano essi rivolti a etnie e culture differenti o che si riferiscano alle differenze che al giorno d’oggi vengono ancora riscontrate da uomini e donne sul posto di lavoro e perché no anche a casa.
Un recente spot della P&G ha infatti dato una risposta a proposito dei pregiudizi di genere con un video mirato a sottolineare azioni e comportamenti tipici di una femmina, chiaramente diversi da come se li immagina la società. È poi uscita in libreria l’autobiografia di Conchita Wurst, altro grande personaggio che con la sua forza ha dimostrato di poter abbattere una volta per tutte le difficoltà di accettazione per una draq queen nella società contemporanea. Ma se gli stereotipi al maschile riguardassero Barbie e Ken (questa volta in versione omosessuale) cosa succederebbe? Sembra una follia e invece è un progetto reale realizzato dalla fotografa surrealista Dina Goldestein, artista di fama mondiale che sta riscuotendo successo dappertutto.

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© Dina Goldestein
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© Dina Goldestein

L’happy ending a volte non esiste, ognuno può vestirsi e atteggiarsi liberamente come meglio crede e vuole anche se poi alla fine ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare. Lo dimostrano le affermazioni di Giorgio Armani durante l’intervista al Sunday Times in cui ha criticato i gay di vestirsi troppo da gay, gli uomini muscolosi di vantarsene troppo e le donne di ricorrere stupidamente alla chirurgia plastica, senza dimenticare le critiche poco bon ton allo stile di Miuccia Prada.
Almeno nelle foto di Dina Goldestein Ken sembra felice di poter indossare dei tacchi vertiginosi rosa shocking, di farsi la ceretta e leggere riviste femminili a letto la sera. Chissà però che cosa dirà Barbie quando scoprirà che il suo amato invece di essere come vorrebbe la società (e la Mattel) ha da sempre sognato di andare contro gli stereotipi al maschile per farsi salvare e tenere in braccio da un intrigante militare in divisa, per poi tradirla inesorabilmente con un bel giovanotto tutto muscoli dalla chioma biondo platino. Che possa essere questo il primo passo per andare contro a questi pensieri strettamente confinati in una logica ferrea che nulla potrebbe cambiare? Secondo Dina Goldestein le favole non esistono perché la realtà è un’altra, sta solamente a noi provare a portarla a galla.

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© Dina Goldestein

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