Una tragedia che è tornata a ripetersi dopo soli 5 anni
Nel 2011 la Nuova Zelanda fu colpita da una tragedia ambientale causata dall’incagliamento di una nave sulle coste di Tauranga che, al momento dell’impatto, era carica di oltre 47mila tonnellate di petrolio. Il disastro si trasformò presto in un emergenza per salvare i pinguini della zona che, come tutti gli animali, per tentare di ripulirsi dalla pece che li ricopriva dalla testa alle zampe finirono per morire per via dell’ingerimento della sostanza. Per questo motivo cinque anni fa la ditta Skeinz lanciò un’iniziativa per salvare i pinguini, facendo appello a tutti gli amanti dei ferri che in pochissimo tempo realizzarono degli utilissimi maglioni per tenere al caldo questa specie in pericolo.
I maglioni per pinguini sono utili perché evitano l’ingerimento del petrolio
Recentemente la tragedia è tornata a ripetersi stavolta però alle coste dell’Australia e così l’associazione Penguin Fondation di Philip Island ha lanciato lo stesso identico appello di qualche anno fa rivolto a tutti coloro che abbiano le capacità e la voglia di salvare tutti gli animali in pericolo. Dalla loro pagina facebook ufficiale si legge infatti: “Abbiamo bisogno di maglioncini da usare per fini riabilitativi, educativi e di raccolta fondi che vanno a beneficio dei piccoli pinguini qui a Phillip Island” -e ancora- “Abbiamo una buona scorta di maglioni adatti per gli scopi di riabilitazione che usiamo su tutti i pinguini salvati dal petrolio e, in caso di sversamenti nel mondo, i maglioni vengono inviati anche ad altri centri di soccorso della fauna selvatica, se necessario“.
A contribuire alla campagna anche l’uomo più anziano dell’Australia
Tra le tante persone che hanno risposto subito alla richiesta di Penguin Fondation c’è stato anche l’uomo più anziano d’Australia: Alfred Date. Con i suoi 109 anni e un bagaglio di esperienza enorme nel campo della maglieria ha da subito realizzato un numero incredibile di maglioni per pinguini a scopo benefico fungendo da esempio per tutti i volontari che hanno aderito alla campagna per salvare questa specie a rischio.
